Polisportiva "G. Castello" come nasce e come vive
Il 12 febbraio 1967 muore durante un allenamento allo Stadio delle Tre Fontane Giovanni Castello, giovane quattrocentista romano, primatista italiano con il Centrale di Berra della staffetta 4x400 m., uno dei protagonisti più noti e apprezzati dell'atletica laziale. Pochi mesi dopo quel tragico evento, il 1° dicembre dello stesso anno, Enzo D'Arcangelo con Vincenzo Bigiaretti, Luciano Duchi, Piero Comi e altri amici, per ricordare Giovanni fondano la "Atletica G. Castello". Il loro obiettivo dichiarato è sì quello di promuovere a tutti i livelli l'atletica leggera tra i giovani, ma anche quello di dare vita ad una società sportiva diversa dalle altre, che avesse tra i suoi scopi principali anche quello della crescita sociale e culturale dei giovani, della partecipazione, della democrazia e dell'autogestione.
Lo Stadio delle Terme di Caracalla diventa immediatamente il "quartiere generale" del gruppo e l'Atletica G. Castello in pochi mesi afferma la sua presenza come parte integrante della famiglia dell'atletica leggera laziale. Questo avviene per due motivi, diversi ma ugualmente importanti: il primo è costituito dai notevoli e sorprendenti risultati agonistici (la G. Castello vince al suo secondo anno la Coppa Lazio categoria ragazzi, davanti al CUS Roma campione d'Italia giovanile), il secondo, dal grande successo delle numerose iniziative promozionali, sociali e culturali. Famosi resteranno il Trofeo G. Castello di corsa campestre nel circuito esterno allo Stadio delle Terme, con appuntamenti quindicinali da dicembre a febbraio, la finale del 1969 nel carcere minorile di Casal del Marmo, le leve di atletica alle Terme, agli Eucalipti e alle Tre Fontane, la Coppa delle Circoscrizioni di corsa campestre con tappe in tutti i parchi e strade della città, il Trofeo G. Castello di atletica leggera allo Stadio delle Terme, dove per la prima volta i libri sostituiscono le medaglie nella premiazione.
Migliaia di giovani partecipano con grande entusiasmo a queste iniziative che diventano presto patrimonio di tutte le società, le scuole, gli allenatori, i dirigenti e gli appassionati di Roma. I quartieri da dove provengono i giovani sono soprattutto quelli popolari del centro storico e di Roma Sud: San Giovanni, Esquilino, Testaccio, Trastevere, Magliana, Ostiense, Garbatella, Casilino, Prenestino, Tiburtino.
Sulla spinta di questi successi e per la pressione dei giovani che sempre più numerosi aderiscono alle iniziative sportive e culturali, la società modifica il suo assetto istituzionale trasformandosi in "Circolo Polisportiva G. Castello": il cambiamento avviene nella storica sede di Piazza Dante 2 nel novembre del 1973. Nascono così le sezioni agonistiche di pallavolo (sezione già formata di fatto nel giugno 1972 con un grande torneo maschile e femminile nei campi all'aperto delle Tre Fontane, con squadre delle scuole medie superiori e dell'Università), pallamano (fusione con la gloriosa Albatros, 1973) e pallacanestro (1973), poi il calcio e il calcio a cinque (1982-83), il tennis tavolo (1983), l'Orientamento (1995) e quelle amatoriali di ginnastica e danza. La fusione con un'altra società sportiva popolare, il Judo Preneste di Alberto Di Francia, arricchisce nel 1980 la Polisportiva di altre sezioni agonistiche e amatoriali di grande prestigio tecnico - agonistico e sociale: judo, arti marziali, ginnastica ritmica, ginnastica attrezzistica, pesistica, danza e ballo.
La Polisportiva assume un ruolo importante per la costituzione anche a Roma dei Centri Sportivi Circoscrizionali, sulla scia di quanto realizzato in altre città d'Italia soprattutto in Emilia Romagna e Toscana. Al gruppo storico delle Terme di Caracalla si affiancano quelli che operano nelle palestre scolastiche nei quartieri popolari di Roma: Tufello, Nomentano, Borgata Fidene, Primavalle, Ostiense, Trullo, Montecucco, Garbatella, Monteverde. Ma anche l'atletica leggera si espande a macchia d'olio: nascono le sezioni di atletica anche presso lo Stadio degli Eucalipti, nel Valco San Paolo a ridosso del Tevere, e presso lo Stadio della Farnesina, di fronte allo Stadio Olimpico.
La Polisportiva "G. Castello" diventa così un punto di riferimento per migliaia di giovani romani, nota in tutti gli ambienti sportivi ma anche culturali e politici sia per le iniziative sportive che per le sue battaglie per lo sport di massa: per gli impianti di base in tutti i quartieri della città, per la democrazia nello sport, per lo sport nella scuola, per la trasformazione degli ISEF in facoltà di Scienze Motorie, per l'unità tra sport agonistico e quello di base, per la tutela sanitaria degli atleti, contro il doping per uno sport pulito in tutti i sensi.
Famose le clamorose occupazioni degli impianti - simbolo dello sport italiano (Stadio Olimpico, Stadio dei Marmi, Piscine del Foro Italico, il Palazzo H degli uffici del CONI) e quelle altrettanto eclatanti dei campi sportivi periferici: le palestre di Via Sannio, la scuola Armellini, i campi abbandonati della Cristoforo Colombo, impianti dove la Polisportiva ha costruito poi quotidianamente la sua presenza. Ugualmente importanti le manifestazioni per isolare dallo sport i paesi retti da Governi razzisti e/o fascisti (Sud Africa, Argentina, Cile, ecc.): sempre la Polisportiva è in prima fila su questi temi e sempre incontra il consenso e l'adesione di decine di società sportive popolari e di migliaia di giovani che magari sono tesserati con altre società sportive ma poi si uniscono alle iniziative e alle lotte della G. Castello condividendone i contenuti.
Nel 1970 nasce "Il Ronzino", il mensile di critica sportiva edito dalla Polisportiva che dà voce ai giovani nei campi sportivi e nelle scuole: diventa subito uno strumento formidabile di comunicazione che arriva a diffondere, per uno storico numero sulle Olimpiadi di Monaco del 1972, ben 5.000 copie, molte delle quali tra gli operai italiani in Germania.
I campionati federali, le manifestazioni popolari, i tornei, le feste, i film, i dibattiti, le assemblee, i seminari e i convegni nazionali, i manifesti, i poster, i volantini, le centinaia di riunioni con tutti e su tutto: la G. Castello assume nella città caratteristiche completamente diverse da tutte le altre realtà sportive, è di fatto un'organizzazione trasversale con rapporti strettissimi con decine di associazioni e migliaia di giovani. Grazie al Ronzino (la rivista viene scambiata con le pubblicazioni di oltre duecento associazioni culturali e sportive e inviato a oltre quattrocento indirizzi in abbonamento postale in tutto il territorio nazionale) ma anche ai seminari, ai corsi di formazione e ai convegni nazionali (famoso quello sul doping nel 1978 con oltre trecento presenze da tutta Italia) la Polisportiva diventa famosa in tutta Italia. Importante in questa direzione il rapporto stretto con l'UISP Nazionale che ha permesso alla G. Castello di confrontare la sua esperienza con quello di altre importanti società. Rapporto che purtroppo si interrompe a causa di uno scontro politico sul tema della democrazia nello sport e nell'associazione con i dirigenti dell'UISP di Roma.
Nel 1978 un gruppo di giovani dirigenti, allenatori e atleti della Polisportiva "G. Castello" fonda, sempre nella storica sede di Piazza Dante 2, la COROLL, la Cooperativa Romana di Lavoro e di Lotta, che nell'ambito della legge 285 sull'occupazione giovanile presenta cinque progetti al Comune di Roma (sullo sport, il Tevere, i portatori di handicap, le biblioteche), risultando vincitrice su tutti e permettendo così a quasi cento giovani di aprire una prospettiva di lavoro sui terreni del loro stesso impegno sociale. La COROLL assume presto la guida di tutti i giovani della 285 e dopo una lotta per certi aspetti esemplari, il loro lavoro assume finalmente le caratteristiche di un vero e proprio posto di lavoro stabile nell'amministrazione comunale.
La Polisportiva G. Castello è un'associazione democratica, autogestita, senza scopo di lucro, del tutto indipendente dai partiti politici. A tal proposito la Polisportiva è stata tra le prime associazioni a mettersi in regola con le nuove norme degli enti no profit, con l'approvazione del nuovo Statuto il 30 giugno 1998. La G. Castello si basa sul lavoro volontario di decine di dirigenti e sulle quote sociali di centinaia di soci: questa, insieme al suo patrimonio di idee e di iniziative e alla sua ultratrentennale presenza nella città, è la sua forza ed il motivo della sua continua crescita, nonostante le difficoltà proprie dell'associazionismo nelle aree metropolitane e l'assenza di qualsiasi aiuto di tipo istituzionale.
La Polisportiva è organizzata in sezioni sportive, agonistiche e amatoriali, in commissioni culturali e gruppi di lavoro. Le sezioni eleggono al loro interno un Consiglio Direttivo e un Presidente, mentre l'Assemblea generale dei soci della Polisportiva elegge ogni due anni il Consiglio Direttivo, il Presidente e i Vicepresidenti della Polisportiva, ossia gli organismi che hanno il compito di rappresentare giuridicamente l'Associazione verso l'esterno e di delineare le linee generali di intervento.
La Polisportiva "G. Castello" è oggi la più grande Polisportiva autogestita del Lazio, conta oltre 1000 soci, centinaia di atleti, più di trenta squadre partecipanti ai campionati federali, decine di dirigenti e tecnici nelle varie sezioni agonistiche e amatoriali.